CAMPANILI DEL LATEMAR NELLE DOLOMITI DELLA VAL DI FASSA – FIEMME
L’imponente immagine del latemar si rispecchia sul lago di Carezza e diventa uno dei simbili della naturale bellezza incontaminata delle dolomiti.
Il latemar è una montagna conosciuta in tutto il mondo per la sua grandiosità, ma allo stesso tempo è poco visitata per alcuni aspetti che la rendono poco praticabile.
E’ formato principalmente da roccia friabile percorsa da filoni scuri di basalto data la sua origine vulcanica, infatti dove oggi sorge il caratteristico paese di Predazzo era il centro di un grade vulcano.
Scavata e rimodellata dalla natura che in milioni di anni ha creato una suggestiva serie di torri e guglie come a formare un immenso organo in cui si nascondono anfratti e forcelle di rara bellezza da cui sembra di toccare il cielo.
Dai campanili si può osservare la Val d’Ega che si estende tra il Catinaccio e il Latemar, c’è una splendida vista sul lago carezza e su tutto il circondario.
In qualunque direzione si guardi, c’è un fantastico panorama sconfinato e un aria decisamente speciale.
E allora si parte alla scoperta, i Campanili del Latemar ci attendono tra natura e panorami mozzafiato.
Punto di partenza: Alpe do pampeago (1757m)
Equipaggiamento
E’ necessario un’equipaggiamento completo da ferrata che comprende: Casco, imbrago e kit da ferrata. “per chi percorre l’itinerario A”
Equipaggiamento normale da escursionismo che comprende: Zaino, abbigliamento da montagna e scarponi. “per chi percorre l’itinerario B”
Cartografia
Carta tabacco 1:25.000 Fg.014, Val di Fiemme, Lagoral, Latemar.
1°GIORNO – Salita al rifugio Torre di Pisa (2671 m.)
DISLIVELLO: 660 m. circa
Tempo di percorrenza: 2 ore 30 minuti circa.
Arrivati con il pullman all’alpe di Pampeago (1757m.), un tratto di funivia ci porta a 2012 metri del passo di Pampeago.
Da li si prosegue a piedi sul segnavia n°516 sui dolci pendii erbosi dell’alpe,intensamente sfruttati per gli sport invernali.
La meta è il rifugio Torre di Pisa a 2671metri, sempre in vista fin dalla partenza e che raggiungiamo cun un ultimo tratto di facili roccette.
Pernottiamo li previa prenotazione per poi ripartire l’indomani
N.B. Il costo della mezza pensione riferito all’anno 2013 presso il rifugio Torre di Pisa è di 40euro.
2° giorno – Itinerario A- Bivacco Rigatti per la via Ferrata dei Campanili del Latemar
Dislivello: 100m circa in salita, 600m in discesa, oppure 900m fino all’Alpe di Pampeago.
Tempo di percorrenza: 3 ore circa in salita e 4 ore circa in discesa.
Difficoltà: Media
L’itinerario è inizialmente comune: Dal rifugio Torre di pisa, costeggiando l’omonima torre da cui il rifugio trae nome e con visione della Porta di latemar, con lievi saliscendi in magnifico ambiente dolomitico arriviamo alla forcella dei Campanili (2590m) dopo circa 1 ora dalla partenza.
Dalla forcella dei Campanili inizia il percorso attrezzato, di media difficoltà, che tagliandi i pendii meridionali delle Torri occidentali del Cimon del Latemar e della atorre Christomannos, e toccando quattro forcelle , raggiunge la forcella grande dove si trova il bivacco Rigatti(2620m) a circa 2 ore dalla forcella dei Campanili.
Si tratta di un percorso spettacolare con copli d’occhio da brivido sulle pareti settentrionali del Latemar.
Il ritorno è anche qui comune all’itinerario B, per lo stesso sentiero n°18.
Dalla forcella dei Campanili si ritorna al Rifugio Torre di Pisa e da qui si scende al passo di Pampeago in circa 4 ore.
Nuovamente con funivia siraggiunge l’alpe di pampeago ( o a piedi per chi vuole, se il tempo disponibile lo consente e/o a discrezione dei capi-gita), dove ci aspetta il pullman per il ritorno.
2°GIORNO – itinerario B – Bivacco Rigatti per il sentiero n°18
Dislivello: 100m circa in salita, 600m in discesa, oppure 900m fino all’Alpe di Pampeago.
Tempi di percorrenza: 2 ore circa in salita e 4 ore circa in discesa.
Come l’itinerario A, fino alla forcella dei Campanili (2590m) in circa 1 ora.
Da qui si inizia l’itinerario sul segnavia n°18 che corre parallelo alla ferrata 100m più in basso e che non presenta particolari difficoltà, se non la quota e la risalita finale al Bivacco (1 ora dalla forcella dei Campanili)
Si ritorna per lo stesso sentiero n°18 , comune alla via del ritorno dei “ferratisti” dell’itinerario A (vedi Itinerario A).